Università degli Studi di Pavia
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La storia del cinema viene considerata – secondo l’autorevole opinione di Raymond Borde – come “storia delle distruzioni” del patrimonio cinematografico. Al termine “distruzione”, irreversibile quanto definitivo, preferiamo – tecnicamente – “dispersione”. «Del gener umano perduto per la gran selva della terra»: così vogliamo considerare – Vico ci perdoni l’accostamento – ciò che resta delle pellicole, delle copie corrotte, dei frammenti di un film. Dispersione del patrimonio cinematografico.
In generale, il corso intende introdurre lineamenti di storia del cinema muto. In questo ambito, saranno affrontate questioni di archiviazione, preservazione, restauro e di filologia del cinema.
1) N. Burch, Il lucernario dell'infinito. Nascita del linguaggio cinematografico, Parma, Pratiche, 1994 (o successive edizioni)
2) P. Cherchi Usai, Una passione infiammabile. Guida allo studio del cinema muto, Torino, Utet, 1991
3) G. Grazzini, La memoria negli occhi. Boleslaw Matuszewski: un pioniere del cinema, Roma, Carocci, 1999
4) Una dispensa fornita durante il corso (reperibile presso la Biblioteca della Sezione Spettacolo)
Indicazioni filmografiche verranno comunicate durante il corso.
I non frequentanti devono aggiungere un volume a scelta tra i sottoelencati:
1) V. Branca, J. Starobinski, La filologia e la critica letteraria, Rizzoli, Milano, 1977
2) P. Cherchi Usai, L’ultimo spettatore. Sulla distruzione del cinema, Milano, Il Castoro, 1999
3) A. Gaudreault, Cinema delle origini, o della «cinematografia-attrazione», Il Castoro, Milano, 2004
Un'ulteriore bibliografia (per approfondimenti, facoltativi) sarà favorita nel corso delle lezioni e, su richiesta, ai ricevimenti.
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