Università degli Studi di Pavia
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Gli studenti saranno valutati tramite un esame scritto e orale sui contenuti del corso.
Conoscenza della lingua inglese non inferiore al livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue
L’input nell’apprendimento incidentale dell’inglese L2
Partendo da una panoramica su nozioni centrali al campo di studio, quali acquisizione spontanea e guidata, interlingua e stadi di acquisizione, learner varieties e inglese lingua franca, il corso affronta la questione dell’input, ossia dell’esperienza che l’apprendente ha della L2 in tutte le sue forme e realizzazioni tra cui il monologo del parlante nativo, l’interazione parlante competente-apprendente, l’input semplificato. Si analizzeranno le principali modalità di esposizione alla L2 in contesto naturale, scolastico e multimediale ponendo particolare rilievo sull’apprendimento incidentale nell’insegnamento integrato di lingua e contenuti (CLIL, o insegnamento di materie curricolari in lingua inglese) e nell’esposizione a input audiovisivo.
Bibliografia studenti frequentanti
Ellis, R. 2008. The Study of Second Language Acquisition. Second edition. Oxford: Oxford University Press. Ch. 3.
Gass, S., Selinker, L., 2008. Second Language Acquisition: An Introductory Course. London/New York: Routledge. (Chapt. 8, Chapt. 10, Chapt. 11)
- Wray, A. 2000. “Formulaic sequences in second language teaching: principle and practice”. Applied Linguistics, 21.
Hulstijn, J.H. 2003. “Incidental and intentional learning”. In C.J. Doughty and M.H. Long (eds.) The Handbook of Second Language Acquisition. Mallden, Ma: Blackwell.
Mollin, S. 2007. “New variety or learner English? Criteria for variety status and the case of Euro-English”. English World-Wide, 28, 167-185.
Pavesi M., 2002 “Per una didattica naturale: strategie discorsivi nell’insegnamento integrato di lingue e contenuti”. In F. Maggi, C. Mariotti, M. Pavesi (a cura di), Le lingue straniere come veicolo di apprendimento nella scuola. Como: Ibis.
Pavesi, M., Perego E., 2008. “Tailor-made interlingual subtitling as a means to enhance second language acquisition”. In J. Díaz Cintas (ed.), The didactics of audiovisual translation. Amsterdam/Philadelphia: Benjamins.
Bibliografia studenti non frequentanti
Ellis, R. 2008. The Study of Second Language Acquisition. Second edition. Oxford: Oxford University Press. Ch. 3.
Gass, S., Selinker, L., 2008. Second Language Acquisition: An Introductory Course. London/New York: Routledge. (Chapt. 1, Chapt. 2, Chapt. 8, Chapt. 10, Chapt. 11)
Hulstijn, J.H. 2003. “Incidental and intentional learning”. In C.J. Doughty and M.H. Long (eds.) The Handbook of Second Language Acquisition. Mallden, Ma: Blackwell.
Mollin, S. 2007. “New variety or learner English? Criteria for variety status and the case of Euro-English”. English World-Wide, 28, 167-185.
Wray, A. 2000. “Formulaic sequences in second language teaching: principle and practice”. Applied Linguistics, 21.
Pavesi M., 2002 “Per una didattica naturale: strategie discorsivi nell’insegnamento integrato di lingue e contenuti”. In F. Maggi, C. Mariotti, M. Pavesi (a cura di), Le lingue straniere come veicolo di apprendimento nella scuola. Como: Ibis.
Pavesi, M., Perego E., 2008. “Tailor-made interlingual subtitling as a means to enhance second language acquisition”. In J. Díaz Cintas (ed.), The didactics of audiovisual translation. Amsterdam/Philadelphia: Benjamins.
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