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Lo scopo del corso è quello di individuare anzitutto la peculiare fisionomia di questo testo aristotelico, che nasce per opera di Andronico di Rodi, nel I secolo a.C. : a lui si deve non solo la riunificazione, in un unico testo, di una serie di trattati considerati pertinenti alla “filosofia prima”, cioè a quel sapere teorico differente, e superiore, rispetto a quello delle singole scienze, ma anche la coniazione del termine stesso di “metafisica”, destinato a godere di un’immensa fortuna nella storia successiva del pensiero filosofico.
Attraverso la lettura di passi particolarmente rilevanti dei trattati aristotelici confluiti nella “Metafisica”, si cercherà di dare conto di quali siano le modalità con cui Aristotele affronta il “sapere primo”. Si tratterà di studiare anzitutto quell’insieme di categorie concettuali che sono costitutive del pensiero filosofico – solo per menzionarne alcune: principio, causa, essere, uno, sostanza ecc. , e poi di individuare il livello ontologico cui la filosofia afferisce, per affrontare infine lo studio di quella sostanza soprasensibile che è l’oggetto della teologia.
Testo:
Aristotele, La metafisica, a cura di M. Vegetti, La Nuova Italia
Bibliografia:
E. Berti, Struttura e significato della “Metafisica “ di Aristotele, EDUSC
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