Università degli Studi di Pavia
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Tra Sette e Ottocento, sulla scorta di radicali trasformazioni nell’assetto della società, il dibattito pedagogico si fa sempre più attento ai temi dell’alfabetizzazione e della formazione non solo delle élites e all’uso di materiali dell’educare che ridisegnano i rapporti tra allievi e maestri in un’ottica di radicale ripensamento della relazione formativa. L’opera rousseauiana gioca un ruolo fondamentale nella riflessione pedagogica del Settecento sulla lezione delle cose e su di una proposta formativa “indiretta” che se ne avvale. Nell’Ottocento, sulla scorta di un importante dibattito politico che preme verso l’educazione di tutti e verso l’alfabetizzazione, le modalità d’uso degli oggetti e la loro tipologia varieranno significativamente e si orienteranno anche verso obiettivi istituzionali.
Testi di riferimento
J.-J. Rousseau, Emilio, trad. it. Scandicci (Fi), La Nuova Italia, 1995
F. Aporti, Scritti pedagogici e lettere, Brescia, La Scuola, 1976
F. Cambi, Storia della pedagogia, Roma-Bari, Laterza, 1995 in particolare riferimento al periodo compreso tra Settecento e Ottocento
È inoltre possibile optare tra uno dei seguenti testi:
A. Bianchi,a cura di, L’istruzione in Italia tra Sette e Ottocento, Brescia, La Scuola, 2007
M. Ferrari, M. Morandi, a cura di, Documenti della scuola tra passato e presente, Azzano San Paolo, Bergamo, Junior, 2007
M. Roggero, L’Alfabeto conquistato, Bologna, il Mulino, 1999
I non frequentanti, oltre a preparare una breve relazione di 4-5 cartelle da 2000 battute, che espliciti il filo rosso delle letture preparatorie all’esame, leggeranno F. Fröbel, L’educazione dell’uomo.
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